Sport e movimento: il miglior farmaco per i pazienti oncologici

Sport e attività motoria adattata possono migliorare in maniera significativa i sintomi e la qualità della vita dei pazienti oncologici. Lo confermano i risultati di InForma(ti), realizzato grazie all’intesa tra Asl 6 Medio Campidano, Comune di Sanluri e Asd Persport di Sanluri, che sono stati presentati ieri pomeriggio nel corso di un evento pubblico al teatro comunale di Sanluri.

Sport e attività motoria adattata possono migliorare in maniera significativa i sintomi e la qualità della vita dei pazienti oncologici. Lo confermano i risultati di InForma(ti), realizzato grazie all’intesa tra Asl 6 Medio Campidano, Comune di Sanluri e Asd Persport di Sanluri, che sono stati presentati ieri pomeriggio nel corso di un evento pubblico al teatro comunale di Sanluri. Il progetto, finalizzato alla prescrizione dell’esercizio fisico in ambito extra-ospedaliero in pazienti che hanno affrontato un percorso di cura per tumore mammario ed ovarico, ha coinvolto venti donne, selezionate dalla UO Oncologia del P.O. N.S. di Bonaria e valutate nell’ambito dell’ambulatorio di Medicina dello Sport della Asl 6 Medio Campidano. Per ciascuna paziente è stato definito un programma di esercizio fisico adattato, in relazione alle caratteristiche peculiari della malattia oncologica secondo le esigenze specifiche di ciascuna donna.

All’evento che si è tenuto nel teatro comunale Akinu Congia erano presenti Giulia Gramignano, responsabile della Struttura complessa di Oncologia dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino Monreale, Simonetta Giacobbe, specialista ambulatoriale Medicina dello Sport della Asl 6 del Medio Campidano, Silvia Gerugi, chinesiologa, specialista in Attività preventiva adattata, Apa, Marcella Gerugi, presidente della Asd Persport e tutte le pazienti che hanno preso parte al progetto. A fare gli onori di casa il sindaco Alberto Urpi che ha messo in evidenza la necessità di rendere strutturali a livello istituzionale iniziative come questa. Ha presentato l’iniziativa e coordinato gli interventi Francesco Piras, dirigente medico dell’Unità operativa di Medicina dello Sport della Asl Sulcis che ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra.

Il giro di interventi è stato aperto dall’oncologa Giulia Gramignano che ha ribadito l’importanza dello sport nella prevenzione oncologica e durante il percorso di cura. “L’equipe medica, Oncologo e Medico dello Sport, con la collaborazione pratica del laureato in Scienze Motorie specialista in attività motoria preventiva ed adattata, hanno valutato i benefici ottenuti dai soggetti coinvolti abbiamo riscontrato il miglioramento della pressione arteriosa, la riduzione del peso corporeo, incremento della forza muscolare e della densità ossea, aumento della fitness cardiovascolare globale con l’incremento della capacità aerobica, miglioramento del range articolare, abbassamento del rischio cardiovascolare e miglioramento dell’equilibrio glicemico nei soggetti con rischio metabolico elevato oltre a tutta una serie di benefici peculiari e caratteristici per le patologie sport sensibili con netto incremento dello stato di salute psichica”.

In particolare, con riferimento all’ambito oncologico, i miglioramenti ottenuti hanno riguardato diverse aree: netta riduzione degli effetti collaterali correlati ai trattamenti oncologici, aumento dell’equilibrio posturale, riduzione della fatica, miglioramento del controllo del pavimento pelvico e infine attenuazione dell’entità del dolore legato al linfedema.

Poi il testimone è passato alla dottoressa Giacobbe, che ha effettuato i test e le valutazioni sulle pazienti. Infine gli interventi della chinesiologa Sivia Gerugi che ha materialmente guidato le pazienti nel programma di fitness cucito addosso a ciascuna delle partecipanti, e di Marcella Gerugi, presidente della Asd Persport.

La chiusura del pomeriggio è stata affidata alle testimonianze delle pazienti: “Il percorso iniziato qualche mese fa volge al termine. Vivere questa esperienza e far parte di questo gruppo chi ha dato la possibilità di condividere esperienze, emozioni, stati d’animo diversi. Se all’inizio eravamo restie a mettere a nudo le nostre fragilità fisiche ed emotive, a seguito dello tsunami cancro, con il consolidarsi del gruppo molti timori, paure e insicurezze si sono affievolite, rendendoci persone gentili con noi stesse, più aperte al dialogo e al confronto. Ringraziamo le persone che hanno curato e sostenuto questo progetto mettendo la loro professionalità, ma soprattutto la loro sensibilità. Ci auguriamo possa proseguire perché l’attività fisica è un’arma in più per vincere la partita”.

“La Asl 6 del Medio Campidano sta riservando particolare attenzione alla problematica oncologica sia all’interno dell’Unità operativa sia fuori del contesto ospedaliero, sul territorio”, afferma il direttore generale Giorgio Carboni. “Lo sport rappresenta sempre un alleato del benessere femminile anche per chi sta affrontando un percorso di cura, e questo progetto attuato in sinergia con Comune e associazioni sportive, vuole migliorare la salute e la qualità di vita delle pazienti, rafforzando il ruolo attivo della persona nel suo percorso verso il recupero della salute”.

 

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