Precisazioni su articolo Unione sarda: “Fateci entrare in ospedale”

“Fateci entrare in ospedale, nostra madre si aggrava e resta per ore senza bere”. In merito all’articolo comparso sull’Unione Sarda di Domenica 12 Febbraio, si ritiene opportuno precisare quanto segue.

“Fateci entrare in ospedale, nostra madre si aggrava e resta per ore senza bere”. In merito all’articolo comparso sull’Unione Sarda di Domenica 12 Febbraio, si ritiene opportuno precisare quanto segue: “In merito alle osservazioni fatte dai parenti della Paziente, si precisa che  è stato chiesto ai parenti di collaborare con il personale dell’ospedale contribuendo a somministrare acqua alla signora durante la loro permanenza in reparto, in aggiunta alla regolare quotidiana somministrazione endovena dei vari liquidi calcolati in base al monitoraggio dei valori ematochimici. In merito alla durata della permanenza con il parente, i 15 minuti sono concessi alternativamente a tutti i parenti per ridurre il rischio di diffusione del COVID fra i pazienti fragili, cosa che sarebbe estremamente pericolosa per la loro vita. Infatti anche le notizie cliniche vengono regolarmente date per telefono dalle 13.30 alle 14.30 per non togliere ulteriore tempo alla visita ed evitare assembramenti in sala medici, ma nello specifico caso della signora, i medici hanno conferito anche di persona con i parenti che sono stati regolarmente informati dell’evoluzione del quadro clinico”.

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